Ho collaborato attivamente con il Centro dell'Arte "Vito Frazzi" per diversi anni. Tutto è incominciato nel lontano 1988 durante il via al ritorno da S. Secondo Parmense (città natale del musicista Vito Frazzi, dove, per conto dell'ARCI Scandicci, Egisto Mascagni, il maestro Ciro Nanni e mio marito avevano consegnato all’Ammi- nistrazione comunale una targa in occasione del centenario della nascita. Io, che non conoscevo niente di musica classica ma sapevo scrivere a macchina, incominciai ad andare tutti i pomeriggi a casa del maestro Ciro Nanni e, con una macchina da scrivere portatile messa sul tavolo di cucina, si buttava giù il programma della stagione concertistica. Allora il consiglio del Centro era composto dal Renzo Ugolini in qualità di presidente, Egisto Mascagni come amministratore tesoriere, Fortunato Della Guerra, Balducci Marina consiglieri, che insieme al maestro Nanni si occupavano dei programmi concertistici. Io fungevo da segretaria, Andrea Biggio ed altri, a secondo dei programmi che ogni anno venivano decisi (come il teatro lirico e in vernacolo, mostre di pittura ed altro). Mascagni, da buon amministratore, era sempre alla ricerca di fondi, anche se rispetto ad oggi la stagione concertistica era più modesta: i fondi mancavano sempre ma lui riusciva a farcela ugualmente. E' vero che ai concerti non c'erano musicisti famosi, ma giovani studenti che per la prima volta si esibivano davanti ad un pubblico: perché questo era l'intento del Centro "Frazzi" e del maestro Nanni. In quei pomeriggi a casa del maestro, quando lui non aveva lezioni si parlava molto e di cose ne aveva da raccontare e per me era un piacere starlo ad ascoltare. Egisto Mascagni era anche un caro amico del maestro ed insieme avevano fatto nascere il Centro. Che dire di queste due persone così diverse caratterialmente fra loro: Mascagni, trascinatore, ciclone, si faceva in quattro per poter aiutare chiunque si rivolgesse a lui; quando aveva in testa un'idea la portata avanti anche se c'erano pareri contrari e forse per questo da alcuni veniva considerato accentratore, ma secondo me faceva bene perché altrimenti tante cose non sarebbero state fatte. Il maestro Nanni era professionale, quando lo vedevo sotto i portici delle Bagnese con l'immancabile cappello e il farfallino, metteva quasi soggezione ma poi in realtà non era così. Tanto ottimista era Mascagni, tanto pessimista era il maestro: quante discussioni fra di loro. Purtroppo, nel settembre 1998, dopo una malattia Mascagni ci ha lasciati; il maestro Nanni, nell'intento di dare una spinta nuova al Centro, propose persone nuove nel consiglio direttivo, più competenti. Io ho lasciato il mio incarico di segretaria ma sono rimasta nel consiglio. Ora tutto è più moderno, computer, internet ecc. Era giunto il momento che la gloriosa macchina da scrivere portatile dovesse andare in pensione con un po’ di... magone da parte mia. Noi sentivamo il Centro dell'Arte "Vito Frazzi" come se fosse un "figlio" che si fa nascere e poi crescere fino a che non va per la sua strada. Spero che il maestro Nanni (che purtroppo ci ha lasciati mesi or sono) possa essere contento di vedere il suo Centro andare avanti e non "brontoli" tanto se qualche cosa non va come lui avrebbe voluto.

Rita Rosselli Ciullini
Centro dell’Arte "Vito Frazzi"